Quando Gioia Gottini mi ha chiesto di parlare del mio lavoro al Mansardina Day di Cagliari, la mia sindrome dell'impostore ha subito detto "ma perché lo chiede a me, una scappata di casa?".
Pensavo di non aver nulla da dire nonostante i miei quasi dieci anni di esperienza perché in questi dieci anni non ho collezionato solo successi ma anche errori, crisi, alti e bassi.
Poi le mie amiche e colleghe mi hanno risposto "ti prendiamo a calci nel sedere" e ho iniziato a pensare alle cose interessanti, utili ed emozionanti che avrei potuto dire su di me, sul mio lavoro, sui miei progetti, sui miei valori.
Ne è venuta fuori una presentazione di cui, nonostante la voce tremante e l'ansia, sono molto orgogliosa, perché racconta quello che sono e quello che faccio e il mio concetto di etica e sostenibilità che oltre a materiali e realizzazione passa per una comunicazione più autentica, l'attivismo, la vulnerabilità, l'inclusione, la sorellanza e anche, perché no, un po' di self-care.
Ho apprezzato tantissimo il secondo workshop di Cambio Prospettiva sull'intelligenza emotiva e i nostri interventi si sposavano alla perfezione, sono stata felice di conoscere una donna meravigliosa come lei e trascorrere un pomeriggio con tutte le altre donne che hanno partecipato all'evento.