Nascita del progetto Belle di Faccia

Nascita del progetto Belle di Faccia

"Hai un bel viso" è il "complimento con inculata" o per essere più tecnici la microaggressione più frequente che una persona grassa subisce quotidianamente. Il messaggio sottinteso è che il resto del corpo sia da buttate, ovviamente.

Io e la mia bff Mara Mibelli tiriamo giù ogni giorno un sacco di calendari a suon di bestemmie perché da quando il movimento body positive è diventato mainstream, oltre a guardarci dai bulli che fanno fat shaming, ci dobbiamo anche guardare dalle buone intenzioni delle influencer di turno e dalla cannibalizzazione del movimento da parte dei brand che vogliono sembrare progressisti e cavalcano i movimenti sociali.

Per questo abbiamo deciso di dare una casa alle nostre invettive, e questa casa si chiama Belle di faccia. Non lo facciamo per la gloria e la fama, ma per creare cultura, per fare chiarezza in questi concetti di cui si parla tanto in modo troppo spesso confuso, inesatto e spesso controproducente e per dare voce e spazio a chi è meno privilegiato di noi, che siamo grasse ma siamo pur sempre bianche, cisgender e abili.

Su questo profilo scoprirete che no, body positive non è una gif di Ashley Graham, non è la guerra tra grasse e magre che piacerebbe tanto al patriarcato, che la sicurezza e l'autostima c'entrano poco o niente (perché una cosa è decidere di fregarsene di un piccolo difetto, un'altra vivere in una società per la quale tu sei un essere subumano e un'anomalia da debellare con diete, chirurgia e costosi trattamenti) e che invece si tratta di una lotta radicale per il diritto dei corpi non conformi di esistere, di essere rappresentati, di avere uno spazio, di essere curati in modo adeguato dai medici (invece di avere diagnosi "a prima vista"), di non essere discriminati.

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